Al centro della parete domina il monumento funebre a Bartolomeo Colleoni, unico elemento dell'allestimento quattrocentesco della cappella insieme all'arco trionfale e alle statue dei Santi Patroni sull'altare. I meriti del Capitano in guerra e in pace sono celebrati nelle due lapidi in marmo nero ai lati del monumento. Inizialmente, accanto e sopra il sepolcro erano posti gli stendardi e le armi del Condottiero, ma, nel 1575, anno della visita pastorale di San Carlo Borromeo, venne decisa la loro distruzione in applicazione dei decreti del Concilio di Trento che proibivano nelle chiese la presenza di oggetti profani. Tuttavia, le bandiere rimasero ancora al loro posto, perché, grazie all'intervento di Venezia e del Papa, fu rispettato il desiderio della città di lasciare esposte queste antiche vestigia. Definitivamente eliminate nel corso del Settecento, ne fu serbato il ricordo nei delicati stucchi di Muzio Camuzio sulle lapidi, che, in un'atmosfera di nostalgia e mestizia, rievocano armi e trofei del condottiero. Nei due ovali in alto continua il ciclo di Storie bibliche illustranti Virtù di eminenti artisti italiani dei secoli XVIII e XIX.
Monumento funebre a Bartolomeo Colleoni
Coppia di epigrafi su marmo nero
Altorilievi in stucco
Tobia restituisce la vista al padre
Giacobbe lotta con l'angelo