Il dipinto raffigura il momento in cui Tobia, di ritorno da un lungo viaggio iniziatico, in cui fu accompagnato dall'angelo e dal cane, restituì la vista al padre cieco. La scena è costruita intorno alla dinamica gestuale della guarigione, interpretata secondo tradizione come una sorta di unzione che produce salvezza. Il tendaggio scuro sullo sfondo nega qualsiasi rimando paesaggistico. La composizione è esaltata cromaticamente dal candore della veste e della barba del vecchio padre. L'opera, che chiude il ciclo dei dipinti a soggetto biblico, fu terminata da Giuseppe Diotti nel 1827. Prima di essere collocata nella Cappella, fu esposta all'Ateneo di Bergamo e alla mostra annuale di Brera. La compostezza delle figure e l'espressività contenuta dei sentimenti, che non lascia trasparire alcun cedimento romantico, dimostrano la fedeltà del Diotti allo stile neoclassico.
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