Tutte le statue sui due sarcofagi raffigurano personaggi biblici, esempi di eroismo. Sul sarcofago inferiore si trova a sinistra Sansone seminudo con una pelle di leone attorno al collo: figura dalla grande forza fisica, diede prova dei suoi poteri sovrumani uccidendo, come Ercole, un leone con la sola forza delle mani. Nella soprastante statua femminile, che tiene in mano un coltello e una ciocca di capelli, si riconosce Dalila, la filistea che scoprì il segreto della forza di Sansone nei suoi capelli e glieli tagliò. Nella statua in armatura in basso a destra è stato riconosciuto Davide, l'umile pastore che divenne re d'Israele: probabilmente in origine teneva nella mano sinistra, ora vuota, la testa recisa del gigante Golia, di cui sono ancora visibili alcune ciocche di capelli. Nell'orazione funebre in morte del condottiero, letta nel mausoleo, Colleoni fu, infatti, paragonato a Davide, re della Pace. La corrispondente figura femminile in piedi sul sarcofago superiore, vestita con una corazza, aveva forse in mano una spada, anch'essa perduta: si tratta probabilmente di Giuditta, che decapitò Oloferne, generale assiro. In alcune di queste statue, in particolare nelle figure maschili, è stato individuata la mano di Giovanni Antonio Piatti, uno dei collaboratori di Amadeo nella cappella.