L'originaria statua equestre di Bartolomeo Colleoni in pietra fu eliminata nel 1493, perché troppo pesante e fu sostituita con l'attuale statua in legno dorato, eseguita nel 1499-1500 dallo scultore Sisto Frey da Norimberga, attivo anche a Trento. La scultura era ornata con la corazza, l'elmo, gli scudi originali del Capitano e due grandi stendardi ai lati. Scegliendo questa tipologia di ritratto, Bartolomeo voleva inserirsi in una precisa tradizione lombardo-veneta scandita dai celebri monumenti funebri dei della Scala a Verona e da quello di Bernabò Visconti a Milano, sormontati dalla statua equestre del signore defunto. Diverso significato aveva il monumento equestre in bronzo che Colleoni volle fosse eretto a Venezia (poi realizzato dal Verrocchio), puramente celebrativo ed estraneo a un contesto funebre, in continuità con i monumenti romani di Marco Aurelio in Campidoglio e del cosiddetto Regisole a Pavia. Nel recente restauro della tomba del Colleoni è comparsa, sotto uno strato di colore successivo, una figura maschile ad affresco a destra del cavallo, attribuita al pittore Girolamo Colleoni, che faceva parte della decorazione cinquecentesca della cappella.Per approfondire :Monumento a Bartolomeo Colleoni del Verrocchio