Cristo crocifisso con San Francesco d'Assisi e Bartolomeo Colleoni


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Autore Maestro di Martinengo

L'affresco proviene dalla sagrestia della chiesa francescana dell'Incoronata a Martinengo, dove era affiancato da due lunette dipinte con i Profeti della stessa mano. Questi dipinti furono strappati nel 1912 circa dal restauratore Steffanoni e venduti, giungendo poi per donazione al Museo di Castel Sant'Angelo a Roma, che ancora conserva gli affreschi con i Profeti. Dopo varie pressioni, nel 1934 Mussolini fece rientrare a Bergamo il Cristo crocifisso che fu collocato al Luogo Pio, dove tuttora si trova. L'autore, anonimo, è quello stesso che eseguì gli affreschi nella chiesa dell'Incoronata, denominato per convenzione Maestro di Martinengo. L'armatura indossata da Bartolomeo Colleoni, forse argentata ed eseguita probabilmente a secco, è andata in gran parte perduta ed è stata pertanto ridipinta nel corso del XX secolo. L'iscrizione sottostante fu aggiunta poco dopo la morte di Bartolomeo, ricoprendo parte del fondo sassoso e della cornice, e fu ripassata, con vari errori, dopo lo strappo del 1912. La composizione è schematica e convenzionale ma è riscattata dal pungente ritratto del Colleoni, probabilmente preso dal vivo, e dallo sfondo paesaggistico, influenzato dallo studio del Mantegna che l'anonimo maestro poté conoscere attraverso testimonianze indirette. Il livello notevole del ritratto, memore dei celebri esempi del Pisanello, confermerebbe un'esecuzione dal vivo e quindi una datazione anteriore al 1475. Tutti i successivi ritratti del condottiero si basano su questo prototipo.


Per approfondire :
Bartolomeo Colleoni, uomo del Rinascimento
 

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Ritratto di Bartolomeo Colleoni in armaturaIscrizione