L'affresco riproduce lo schema classico della pala d'altare veneta dell'inizio del Cinquecento con la Vergine su un alto piedistallo affiancata da santi: in questa sala di rappresentanza dell'istituzione, accessibile forse al pubblico, si intendeva così offrire un'immagine dal forte impatto religioso. Forse si trattava di un dipinto ex-voto per la peste scampata, come testimonia la scritta sul basamento: GRATIARUM MATER (Madre delle grazie). L'opera, datata 1529 sul gradino, è influenzata dallo stile di Lorenzo Lotto, presente in città dal 1513 al 1525, soprattutto nell'atteggiamento affettuoso della Vergine e nella posa vivace del Bambino. L'autore potrebbe essere Antonio Boselli, che sappiamo già attivo per il Luogo Pio e che negli anni '20 mostra di subire il fascino del geniale artista veneziano. Il confronto con opere note del Boselli, come il Polittico di Cusio o la tavola con San Lorenzo e santi dell'Accademia Carrara, confermerebbe questa ipotesi. Tuttavia il precario stato di conservazione dell'affresco impedisce una più precisa definizione dell'opera. E' probabile che anche questo affresco, molto impoverito nella superficie cromatica a sinistra, abbia subito un tentativo di strappo, come altri nell'edificio, nel periodo in cui l'immobile fu di proprietà privata.
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