Bartolomeo Colleoni fu uno dei più valorosi capitani di ventura del Rinascimento italiano. Nacque intorno al 1395 nel Castello di Solza vicino a Bergamo e la sua esistenza fu subito caratterizzata da violenza e conflitti familiari, che lo portarono ad assistere all'assassinio del padre e del fratello. Audace e incline alla guerra, iniziò la carriera militare alla guida di piccoli drappelli di soldati mercenari. Fu notato da Venezia, grande potenza marittima, che proprio negli anni '20-'30 del Quattrocento iniziava a espandersi con aggressività anche nell'entroterra, contendendo a Milano il predominio sulla pianura Padana. Dopo la conquista veneziana di Bergamo e Brescia nel 1428, Colleoni iniziò il suo servizio per la Serenissima, ponendo le basi di un duraturo rapporto fatto però di luci e di ombre. Tenuto inizialmente in una posizione subalterna, passò per due volte al soldo del Ducato di Milano conquistando nuove vittorie e una tale fama che i suoi servigi furono richiesti anche da Carlo il Temerario di Borgogna. Tacciato di tradimento dai Milanesi, tornò al servizio di Venezia nel 1453 alla ricerca di un'"impresa gloriosa" che gli permettesse di raggiungere una fama "immortale", secondo l'ideale eroico del Rinascimento. Le sue ambizioni sembrarono concretizzarsi nel 1455 quando la Serenissima lo nominò Capitano Generale dell'esercito veneziano di terraferma assegnandogli il sospirato bastone del comando. Ma dopo questa data, per la pace di Lodi del 1454 che mise fine allo scontro tra Venezia e Milano, Bartolomeo si cimentò solo, nel 1467, nella storica battaglia della Riccardina in Emilia, che ebbe però esito incerto. Grazie alle ingenti ricchezze e ai numerosi feudi guadagnati nella pianura bergamasca, ambì alla formazione di un piccolo stato signorile con al centro il Castello di Malpaga, trasmissibile ai suoi discendenti, che, tuttavia, non riuscì a creare per il mutare dei tempi e l'imporsi di stati di proporzioni nazionali. Diede forte impulso alle attività agricole e industriali creando una rete idrica, costruì e restaurò chiese e monasteri e concepì un grandioso progetto per il collegamento di Bergamo con Venezia per via fluviale. Morì nel castello di Malpaga il 3 novembre 1475.