Queste statue, raffiguranti Virtù, provengono dal finestrone a sinistra nella facciata della Cappella Colleoni e sono in corrispondenza con le due analoghe figure poste sul finestrone a destra. In esse si mostra con evidenza la cultura e la ricerca artistica del giovane Amadeo che costruisce le sue figure mantenendo in parte il tipico ancheggiamento gotico (hanchement) ma operando un deciso aggiornamento, basato sullo studio dell'arte romana antica ma anche delle opere moderne di Donatello a Padova e dei pittori ferraresi. Quest'ultimo influsso fu forse trasmesso ad Amadeo dagli scultori Mantegazza, attivi anch'essi alla decorazione della Certosa di Pavia. Si notino gli ampi e severi panneggi con andamento angolato e geometrico che indicano la ripresa delle tipologie classiche su cui si innestano gli influssi contemporanei. Nella forte geometrizzazione dei volti traspare la ricerca di una norma classica di bellezza.
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