La scena, ambientata nello spazio chiuso del carcere, ruota intorno al momento più drammatico: il corpo del Battista giace esanime a terra mentre il boia regge trionfante la sua testa. La crudeltà del carnefice contrasta con la gelida impassibilità dei due personaggi a fianco: il vecchio Erode e la bellissima Salomè. La scelta di un punto di vista ribassato si dimostra funzionale, oltre che alla collocazione dell'opera, alla volontà dell'artista di dare risalto alle figure, sbalzate in primo piano. Nella composizione Tiepolo ha saputo dar vita ad un vivace gioco di riflessi, marezzature e increspature, evidenti soprattutto nelle stoffe dei costumi. La composizione ricerca effetti teatrali con la figura di Salomè che campeggia sul proscenio, mentre sulla scena vera e propria ha luogo l'azione drammatica, a cui assistono sullo sfondo, impotenti e piangenti, varie figure secondarie. L'affresco risulta piuttosto fedele al modelletto, conservato al Museo Nazionale di Stoccolma, in cui è data maggiore evidenza al macabro dettaglio del collo troncato.
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