Busto di Giulio Cesare


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Autore Giovanni Antonio Amadeo

I busti di Giulio Cesare e Traiano, scolpiti da Amadeo, sono rappresentazioni idealizzate: gli occhi appaiono ingigantiti entro orbite profonde, il collo è esageratamente allungato, i capelli sono resi in modo stilizzato come pure le pieghe della veste dagli angoli geometrici. Le effigi che ne derivano sono sacralizzate, espressione del concetto della santità del potere. Il modello artistico a cui forse Amadeo attinse è quello della ritrattistica tardo romana del IV secolo d.C., in cui non importa più la rappresentazione realistica dell'effigiato ma l'immagine spiritualizzata. La tipologia di busto entro tondo o clipeo dal fondo a conchiglia ha un'origine precisa nell'arte romana: può farsi risalire alle imagines clipeatae diffuse nei territori dell'impero romano dal I secolo d.C. e ai busti ritratto al centro del lato principale dei sarcofagi della tarda antichità. Sulla facciata del Banco Mediceo a Milano si ha la prima elaborazione moderna dei busti clipeati in Lombardia (1455-1459).