Giuseppe Maria Crespi


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Protagonista della fase di rinnovamento pittorico in chiave realista di fine Seicento, Giuseppe Maria Crespi deve il soprannome di "Spagnolo" alla foggia degli abiti che era solito indossare in gioventù. Nato a Bologna nel 1665, si formò nel clima tardo-barocco della scuola dell'eccentrico Burrini, compiendo viaggi a Venezia e nelle Marche e studiando le opere dei Carracci, di Guido Reni, del Guercino e dei veneti del Cinquecento. Fin dalle prime opere preferì impasti corposi, il colore bruno e vibrante, il luminismo teatrale. Artista versatile anche nella scelta dei soggetti, fu incline alle scene di genere. Nel 1709, presso la corte del granduca di Toscana Ferdinando de' Medici, studiò le collezioni olandesi e fiamminghe che giocarono un ruolo fondamentale nello sviluppo del suo realismo pittorico, sempre più improntato a una lucida indagine sulla realtà, all'adesione emozionale ai soggetti e alle qualità luministiche e coloristiche. Il successo ottenuto grazie alla produzione per le chiese, fece diffondere rapidamente la fama del Crespi in tutta la Lombardia. Al 1728 risalgono le prime commissioni dei benedettini di San Paolo d'Argon, importante monastero vicino Bergamo, cui seguì, dieci anni dopo, l'incarico per la Cappella Colleoni. Benché colpito da cecità, rimase attivo fino in età avanzata.

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