Virginio Muzio


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Virginio Muzio fu uno dei protagonisti dell'architettura eclettica a Bergamo alla fine del XIX secolo. Insegnò architettura dal 1896 al 1902 all'Accademia di Brera a Milano, dove fu affascinato dal pensiero di Camillo Boito sulla necessità di studiare i vari stili architettonici del passato e di "entrare nello spirito del tempo". Il suo stile, incline al gusto neo-rinascimentale, non disdegnò gli influssi Art Nouveau che giungevano dalle principali nazioni europee e di cui fu a Bergamo uno dei maggiori interpreti.
Tra le sue opere più significative si ricordano la facciata della basilica di Alzano Maggiore, il portico antistante la chiesa di Clusone e, tra le costruzioni civili, la casa Paleni a Bergamo. Oltre al progetto per il completamento decorativo del tamburo della Cappella Colleoni nel 1897-1899, rimasto sulla carta, si dedicò ad altre costruzioni storiche bergamasche, curando la ricomposizione del Battistero e restaurando la chiesa di Sant'Agostino e della Casa dell'Arciprete. Morì nella sua città a soli quarant'anni nel 1904.

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