Nel corso dell'Ottocento il Luogo Pio continuò a tener fede all'obbligo di manutenzione della Cappella Colleoni promuovendo due interventi di restauro nel 1847 e nel 1876, durante i quali fu rinnovata la copertura in piombo delle cupole e sostituiti vari elementi deteriorati della facciata, tra cui tutti i marmi neri di Varenna, uno dei putti sul cornicione delle finestre, i busti in terracotta e le basi delle colonne nel tamburo. Alla fine del secolo, le "spietate" critiche sul presunto aspetto disorganico e "non finito" della facciata, comparse in un saggio dello studioso tedesco Gotthold Meyer, furono un fulmine a ciel sereno: l'architetto bergamasco Virginio Muzio propose, allora, al Consiglio del Luogo Pio il completamento decorativo "in stile" della facciata e nel 1898 presentò un progetto che prevedeva l'inserimento di rilievi decorativi e statue in marmo nel doppio tamburo sotto la cupola. Propose anche di eliminare la statua del militare (Bartolomeo Colleoni?) sopra il rosone centrale, che, secondo Gotthold, fu collocata lì in modo arbitrario. Tuttavia la crescente, generale disapprovazione degli interventi falsificatori su antichi monumenti storici consigliò il Luogo Pio a non procedere nel progetto, che fu acquistato come documentazione ed è qui esposto.
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