Giacomo Caniana


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Nato nel 1750 ad Alzano Lombardo, Giacomo apparteneva a una famosa dinastia di intagliatori, intarsiatori e architetti originari di Romano di Lombardia, attivi dalla fine del Seicento a tutto il secolo successivo in provincia di Bergamo e in Lombardia. Noto architetto ma soprattutto abile intarsiatore e restauratore di tarsie lignee, si formò prima a Bergamo, poi a Milano con Carlo Maria Giudici, maestro dell'Appiani, acquisendo una cultura figurativa proto-neoclassica. La tradizione familiare e la committenza bergamasca gli imposero, tuttavia, di portare avanti una produzione in stile barocchetto, caratterizzata da un certo decorativismo. I suoi lavori più famosi nella Bergamasca sono gli intarsi biblici dei bancali della Cappella Colleoni e il monumentale altare maggiore della chiesa di Alzano Lombardo, opera che ben esemplifica la padronanza del linguaggio neoclassico. Da non dimenticare anche il restauro, affidatogli nel 1789, delle celebri tarsie del coro di Santa Maria Maggiore, eseguite dal Capoferri su disegno di Lorenzo Lotto nel 1523-1532. Infine, gli è attribuito un paliotto d'altare della parrocchiale di Spirano, probabilmente destinato in origine a S. Agostino in Bergamo, che per bellezza non ha nulla da invidiare alle tarsie della Cappella Colleoni. Giacomo Caniana morì ad Alzano Lombardo nel 1802.

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