Nato a Piacenza nel 1756, Gaspare Landi ebbe l'opportunità di completare gli studi a Roma prima presso Pompeo Batoni e poi con Domenico Corvi, specializzandosi in ritratti e dipinti di soggetto mitologico. Durante il soggiorno romano dal 1781 al 1797 studiò i grandi modelli presenti nei musei ed entrò in contatto con i maggiori esponenti del Neoclassicismo, soprattutto con Canova. Dopo aver vinto, nel 1783, il primo premio all'Accademia di Belle Arti di Parma con Diomede e Ulisse che rubano il Palladio, Landi cominciò ad imporsi come uno dei talenti più notevoli del primo Neoclassicismo italiano. Rientrato a Piacenza, dove rimase fino al 1800, eseguì buona parte dei ritratti che lo resero celebre, gli affreschi in Palazzo Scotti della Scala e le due tele per il Duomo. Partito nuovamente alla volta di Roma, nel 1805 Landi divenne membro dell'Accademia di San Luca, dove fu insegnante dal 1812 e presidente dal 1817 al 1820. In quegli anni, durante i quali gli furono commissionati due quadri per il Palazzo del Quirinale, la sua ritrattistica si affinò sui modi di Angelica Kauffmann.
Abramo caccia Agar e il figlio Ismaele