Cristo in pietà con la Madonna, santi e Bartolomeo Colleoni


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L'opera, già attribuita al Mantegna, fu eseguita alla fine del Quattrocento da un anonimo artista bergamasco per il Luogo Pio, fu poi trasportata nella piccola sagrestia della Cappella Colleoni e poi di nuovo al Luogo Pio. L'originale tema che vede Cristo morto in piedi nel sepolcro, sorretto dalla Madonna e da San Giovanni Evangelista e affiancato a destra dalla Maddalena che lo indica, rielabora i tanti prototipi del Cristo in pietà di Giovanni Bellini e l'interpretazione che di questi dipinti diedero i seguaci ma anche artisti lombardi. In particolare l'opera ricorda nella tecnica a tempera su tela con preparazione bruno-rossastra, nella composizione e negli atteggiamenti delle mani che sorreggono il Cristo, il capolavoro di Giovanni Bellini nel Palazzo Ducale di Venezia, realizzato nel 1472 quando il maestro era ancora molto influenzato dal cognato Mantegna. L'artista recupera il modello veneziano in modo convenzionale inserendovi quasi forzatamente il ritratto di Colleoni in armatura con il berretto capitanesco, che è la copia in controparte del ritratto presente nell'affresco del Cristo crocifisso di Martinengo, ora al Luogo Pio, eseguita quasi certamente utilizzando un cartone capovolto. Una simile raffigurazione del Cristo in pietà, anch'essa della fine del secolo XV, si trova nella chiesa di S. Agostino a Bergamo.
 

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