Agli angoli della Sala si conservano alcuni esempi di armature a piastra, che ricordano le grandi imprese belliche del Capitano. Questa tipologia di armatura, probabilmente la più nota, si sviluppò nel XIV secolo ma toccò il suo apice nel Quattrocento con la creazione dell'armatura gotica. Il suo utilizzo continuò anche nei secoli XVI e XVII, adattandosi alle esigenze della nuova cavalleria pesante dei corazzieri. Cessato in tutta Europa nel Settecento l’uso dell’armatura, rimase solo il piastrone per il torace e per la schiena in dotazione ai corazzieri sino all'inizio del Novecento, divenendo poi il moderno giubbotto anti-proiettile. Questa armatura, stilisticamente avvicinabile a quella da corazziere in stile savoiardo di inizio Seicento, è caratterizzata da grandi spallacci, fiancali mobili per consentire di montare a cavallo senza difficoltà e celata all'italiana con tesa appuntita sul davanti e ricurva sul retro per lasciare scoperto il volto. Le restanti tre armature nella Sala, sono dotate invece di un cappello d'arme, una particolare tipologia di elmo. Un elmo che la tradizione vuole del Colleoni, ma che è invece databile al 1490 circa, è conservato presso il Museo delle Armi Luigi Marzoli di Brescia, che espone una delle più ricche e storicamente interessanti raccolte d'armi antiche d'Europa.Per approfondire :Capitani di ventura nel Quattrocento in Italia
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