Il nome e lo stemma Colleoni


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Bartolomeo Colleoni era orgoglioso del proprio nome di famiglia, derivato dalla parola latina "coleus" (testicolo), tanto che ne fece il suo grido di battaglia: "Coglia, coglia" ("coglioni, coglioni"). Anche in molti documenti ufficiali Bartolomeo viene definito "Coleus" e quindi si dimostra completamente infondata l'etimologia "aulica" riportata da alcuni storici secondo i quali il nome Colleoni deriva dal latino "cum lione" o "caput lionis". Anche l'ipotesi che Bartolomeo fosse affetto da poliorchidismo, cioè da un'anomalia fisica con la presenza di un terzo testicolo, è priva di fondamento visto che il primo della famiglia a chiamarsi "Coglione" fu Ghisalberto nel 1123. Lo stemma della famiglia Colleoni è un'"arme parlante" cioè traduce in immagini il significato del nome. Lo stemma è infatti composto da uno scudo troncato con due paia di testicoli bianchi in campo rosso e un paio di testicoli rossi in campo bianco. Questo emblema fu ostentato senza imbarazzi da Bartolomeo che lo riprodusse all'infinito a Malpaga, nella cappella e nel palazzo di Brescia, anche con effetti che rasentano il comico, come in una tavoletta nella dimora di Brescia in cui è dipinta una fanciulla con una coppia di testicoli in ciascuna mano. Ebbe anche uno stemma personale concessogli dalla regina Giovanna II di Napoli, quando in gioventù combatteva al suo servizio e, come narra la leggenda, ne divenne l'amante: lo stemma è formato da due teste di leone con le fauci spalancate e unite da una banda diagonale. Altre onorificenze araldiche gli furono attribuite al termine della sua carriera: nel 1467 Renato d'Angiò gli assegnò il privilegio di aggiungere nello stemma il capo d'Angiò (gigli d'oro in campo azzurro) e di chiamarsi "d'Andegavia" (ovvero d'Angiò), mentre nel 1473 Carlo il Temerario di Borgogna gli concesse di inserire le bande azzurre e oro di Borgogna, usate però raramente.